La cura delle unghie è, in un certo senso, una pratica maggiormente approfondita dai chitarristi “classici” piuttosto che da quelli “elettrici” o “acustici” (tre definizioni di tipologie di approccio alla chitarra al limite del penoso ma ancora efficaci a far capire di cosa sto parlando). Questo perché nella chitarra classica si trova ancora un mondo perlopiù scevro da amplificazioni e totalmente acustico.
Infatti gli specialisti della chitarra acustica suonano al 98% con amplificazioni andando a curare in modo estremamente approfondito aspetti per il suono che non dipendono dallo strumento stesso e dalle unghie: modalità di microfonaggio dello strumento (pick up sulla buca, pick up sul ponte, microfono interno alla cassa, piezo, pick up a contatto, microfoni ecc ecc tutte tematiche che per esempio potete approfondire anche qui http://chitarra.accordo.it/article.do?id=55105), tipo di amplificatore (buoni amplificatori sono gli AER, gli Schertler e gli SR), tipi di cavi, scelta della DI Box più adatta e altro ancora.
Mentre chi suona la chitarra elettrica oltre a tutti gli aspetti già citati per i colleghi della chitarra acustica (strumento, pick up, amplificatore, cavi…) suona perlopiù con il plettro. Anche se, per carità, pure con l’elettrica c’è stato e c’è chi suona con le sole dita o mixando il plettro con le dita – finger picking – (per fare qualche esempio generico: da Wes Montgomery a Mark Knopfler, Brett Garsed o Zakk Wylde addirittura…).
Tornando alla chitarra classica il punto della cura delle unghie è assolutamente fondamentale per tanti motivi: dalla qualità del proprio suono alla velocità o alla fluidità della propria tecnica. Ognuno di noi come al solito dovrà fare il grosso del lavoro e non ci saranno regole precise che possano valere in toto per tutti.
Ma alcune cose possiamo dirle.
Come prima cosa riporto qui di seguito questo schema interessante ripreso da un libro di Mauro Storti,
chiamato “L’arte della mano destra”, dove possiamo vedere alcune indicazioni per un attacco e un’unghia che possa idealmente “funzionare” bene: senza punte e proporzionata. Ma purtroppo la realtà delle unghie è una realtà complessa per tanti chitarristi e qui di seguito schematizzo alcune situazioni problematiche che in tanti si trovano a dover affrontare e cercherò di dare dei consigli sul come risolvere, almeno in parte, alcune di queste problematiche.
[unghie a “uncino”]
Un problema invasivo e noioso è di solito quello delle unghie a uncino che fanno si che l’unghia si arpioni alla corda impedendo un suonare fluido e senza problemi di sorta. Questo problema si può risolvere in più modi a seconda del tipo di curvatura. Per i casi più insopportabili e impossibilitanti la soluzione probabilmente più efficace è quella del “cucchiaino” che sarebbe: prendere un cucchiaino piccolo, da caffè, un po’ di scotch e un accendino, mettere lo scotch sopra la pelle subito sotto l’unghia, nel polpastrello, scaldare il cucchiaino con la fiamma dell’accendino e poi appoggiare la punta del cucchiaino sopra il polpastrello (sopra lo scotch, proprio per non scottarvi) e poi spingere con la pancia del cucchiaino sulla parte dell’unghia che volete raddrizzare. Il calore del cucchiaino farà sì che l’unghia si scaldi e scaldandosi si possa modellare a piacimento. Tale rimedio non è risolutivo e poiché dopo un tot di tempo l’unghia in questione tenderà a tornare alla sua forma naturale.
[unghie troppo deboli]
Il problema più drammatico è però quello di avere delle unghie estremamente deboli e soggette a rompersi di continuo e per un nonnulla. Per questo tipo di problema ci possono essere vari modi per tamponare la debolezza, ma da quanto io sappia, nessuno la risolve veramente, anche se come vedremo non è mai detta l’ultima parola.
Le mie unghie sono molto leggere, molto morbide. Soprattutto durante i primi anni di studio mi si rompevano per fare le azioni più naturali e quotidiane, dall’aprire una bottiglietta d’acqua (il maledetto tappo zigrinato delle bottigliette d’acqua di plastica), al tirarmi su una zip del giubbotto con la mano destra ecc ecc
Ad oggi le unghie continuano a consumarmisi prima che possano ricrescere, lasciandomi con il perenne rischio di rimanere “senza unghie” per suonare. Fra poco però vi dico come ho risolto il mio problema quasi del tutto.
Ciò che si può consigliare sono l’abbinamento di integratori alimentari a basi di vitamina B8 (biotina) con l’uso di smalti indurenti e nutrienti per l’unghia, ma fate attenzione che siano smalti trasparenti che l’unghia possa assorbire e non smalti che creino una patina fissa sopra l’unghia che non le farebbe più respirare.
Per quanto riguarda gli integratori una marca potrebbe essere questa: Biomineral Linea Unghie Integratore Alimentare Unghie Deboli 30 Capsule. Se ne prende una al giorno durante i pasti.
Mentre per quanto riguarda gli smalti una marca che si usa molto è Ecrinal oppure ho trovato molto utile anche Ecocell. Tanti altri creano solo delle placche che per la mia esperienza, come già detto, vi sconsiglierei.
Ma il migliore in assoluto che mi ha veramente sorpreso per la sua efficacia è l’uso combinato di Trind Nail Balsam con Trind Nail Repair Matt (http://www.trind.com/products/trind-nail-repair-matt), grazie ai quali le unghie si irrobustiscono parecchio senza praticamente nessun tipo di effetto collaterale. Consigliassimo per chi ha questo tipo di problema.
[unghia che si rompe prima di un concerto]
Questa è la peggiore cosa che possa succedere a un chitarrista classico. Ovviamente ci sono passato io come ci sono passati in tantissimi altri (purtroppo!). Le varianti per cercare di risolvere questo problemone sono diverse e differenti a seconda della situazione e del tipo di danno arrecato all’unghia.
Pallina da ping pong. Probabilmente il rimedio più utilizzato dai chitarristi. Ovvero si prende una pallina da ping pong, si taglia una parte di grandezza adeguata al danno e all’unghia, e…ma vi metto un video che è più semplice da capire: https://www.youtube.com/watch?v=QVhA-RG4HwI
Ad ogni modo ci sono tanti articoli sul tema come anche questo di Samuel Laroche http://www.thisisclassicalguitar.com/ping-pong-ball-nail-repair-guide/ e tantissimi altri ancora. Il succo dell’operazione è tagliare un pezzo di pallina da ping pong e utilizzarlo come se fosse la vostra stessa unghia applicandolo adeguatamente come potete vedere dai video o dagli articoli.
Come ultimo esempio eccovi le istruzioni date direttamente da David Russell riguardo il suo modo di farsi un’unghia finta con la pallina da ping pong.
Immagine direttamente tratta dalla sua pagina face book con la seguente scritta:
“Here are some answers about the false nail. My own “a” nail changed shape a little so I wasn’t getting the tone I wanted. I tried many different ways and this is the best for me. Use superglue gel so that it doesn’t run all over the place, very little is enough. Rasgueado is not easy, (use the other fingers). I started using this about 8 years ago. There are other ways that also work well. If it doesn’t sound good it is because it is not done right. Experiment to find the best system, you never know when you might need it…”
ovvero per chi fatica un po’ nella traduzione ne tento io una:
“Qui potete trovare qualche risposta circa le unghie finte. La mia unghia dell’anulare aveva cambiato un po’ forma così non ero più in grado di ottenere il timbro che volevo. Provai molti differenti modi e questo è stato il migliore per me. Uso della colla molto forte cosicché il pezzo aggiunto non mi sfugga via durante l’esecuzione del brano, un pezzetto molto piccolo è abbastanza. Il rasgueado non è facile (uso le altre unghie). Iniziai ad usare questo circa 8 anni fa. Ci sono molti altri modi che funzionano bene. Se non suona bene è perché non è fatta bene. Sperimentate per trovare il miglior modo, non potete sapere quando vi potrebbe servire…”
Qui potete direttamente consultare parecchi altri suoi scritti: www.davidrussellguitar.com
Attack. Un collante molto usato è l’attack per riattaccare l’unghia staccata, senza altro, o risaldare un pezzo di unghia che si sta per staccare ma che non è ancora del tutto distaccato. Un altro prodotto che si può usare è anche il “Kiss Maximum Speed Nail Glue”.
Ditali poliuretano. Ci sono alcuni ditali in policarbonato, plastica o PVC che vanno direttamente a sostituirsi alle unghie. Paul Galbraith (anche lui con unghie molto leggere) ne usava di un certo tipo giapponesi personalizzati che poi ha smesso di utilizzare per l’inconveniente che non ci si può suonare il resgueado. In Italia un chitarrista che li usa è Alberto La Rocca che li costruisce pure, utilizzando il seguente materiale:
– una lamina di policarbonato (oppure PVC) da 0.7 mm.
– una lima a sezione circolare
– una lima a sezione quadrata
– un coltello appuntito
– un tubo di metallo grosso più o meno come le tue dita
– uno spago
– un pennarello indelebile sottile
– una forbice
– un pentolino
– una pinzetta
– lima per unghie
– carta vetrata grossa e sottile
– un rotolino di cerotto di tela largo 1 cm
Per avere più informazioni a riguardo vi segnalo il suo sito dove lo potrete contattare direttamente: www.albertolarocca.weebly.com
Questi ditali vanno applicati al di sotto di un po’ di unghia che ci deve comunque essere.
Rico nails. Se la rottura è grossa e sostanzialmente non si ha più l’unghia nemmeno per metterci sotto un pezzo di pallina da ping pong o un ditale ecco che la soluzione migliore, per quanto ne sappia, è il sistema Rico nails, ideato da un americano. Eccovi il sito dove potrete trovare tutte le info www.ricoguitarnails.com
La caratteristica ottima è che non servono collanti per applicarle, per cui l’unghia rimane assolutamente pulita, sana e senza strati di super collanti a indebolirla ulteriormente. Vengono invece applicati dei biadesivi che alla fine del periodo specifico di utilizzo si possono facilmente togliere.
[Rimedi della “nonna”]
Con questo titolo non voglio minimamente sminuire i contenuti di questa parte di articolo ma è solo un modo simpatico di catalogare un insieme di nozioni che personalmente ho acquisito “nei corridoi” e che solo in parte ho sperimentato e si rifanno a pratiche più o meno efficaci e più o meno ortodosse per contrastare la debolezza delle unghie.
Aglio. Quando ero a Chicago qualche anno fa per suonare a un Festival chitarristico incentrato sulla musica latino-americana mi sono ritrovato con tanti chitarristi del sud America e alcuni di essi mi consigliarono in modo entusiastico l’uso dell’aglio per rafforzare le unghie, presentandomelo come un rimedio naturale incredibilmente efficace per questo tipo di problematica (ovviamente scherzammo molto sugli effetti collaterali di tale rimedio!). Mi consigliarono letteralmente d’infilzare le unghie in spicchi di aglio e tenerle così per un po’ di tempo l’una, tutti i giorni per parecchi giorni. Oppure mi consigliarono di spezzettarlo in parti piccolissime e metterle dentro una boccetta di un qualsiasi smalto rinforzante trasparente e non denso perché avrebbe reso lo smalto molto più potente.
Limone. In tanti chitarristi usano questo succo per rinforzare le unghie: tenere a bagno le unghie in una bacinella di succo di limone. Sembra sia nutriente per le unghie quindi le rinforzi.
Olio di oliva. In altri mi consigliarono questo rimedio. Sempre tenendole a bagno.
Luna piena. Questa è estrema… Mi hanno anche detto di limare e/o trattare le unghie solo nelle notti di luna piena. La stessa cosa tra l’altro che consigliano per i capelli. Quando ero ad insegnare persso il conservatorio di Gerusalemme alcuni colleghi italiani e spagnoli (non chitarristi) mi dissero che da quando erano lì le loro unghie erano più forti e crescevano più velocemente. Alcuni dicevano che era perché la luna aveva influssi più forti in quelle zone. Non ho mai approfondito.
[proteggere le unghie]
Ecco poi un esempio, direttamente dalla pagina ufficiale facebook di Manuel Barrueco riguardo a come il Maestro si metta degli adesivi e simili per proteggere le unghie e non farle consumare durante il periodo di studio quotidiano.
Parecchi chitarristi infatti applicano sopra le unghie forti nastri adesivi affinché possano studiare senza preoccuparsi di consumarsi le unghie prima che ricrescano, soprattutto quando si passano tante ore al giorno studiando e suonando. Con questa pratica però si deve avere una profonda conoscenza del proprio suono e delle proprie potenzialità sonore poiché sarà quasi impossibile suonare curando la qualità del suono non avendolo realmente a disposizione.